Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

Mille occasioni di festa feat. Beyoncé

venerdì 19 novembre 2010

Occasione di festa numero 44.


La mia città è Torino. E Torino, da qualche anno a questa parte, è diventata bellissima, molto più bella di quanto non lo fosse prima. Molti luoghi sono per me croce e delizia, perché suscitano ricordi svariati, e non sempre piacevoli.
A questo poliedrico elenco di posti significativi, tuttavia, da un paio d'anni se n'è aggiunto uno che ha meritato fin da subito un posto d'onore nel mio cuoricino.
Questo posto è il MAO, Museo di arte orientale.
Io e Giordano ci andiamo spesso, almeno un paio di volte l'anno, e, se ce ne capita l'occasione, gli facciamo un sacco di pubblicità in giro e ci portiamo quanta più gente possibile, che puntualmente ne rimane entusiasta. Perché il MAO è un gran bel posto, un posto dove si sta bene, ci si rasserena, si vedono moltissime cose belle.
Il museo è allestito all'interno di un edificio del Seicento, Palazzo Mazzonis, che si trova in via San Domenico, pieno Quadrilatero Romano. Il quartiere, che da una decina d'anni è il cuore della vita notturna della città, fa da cornice straniante a questo luogo quieto, un'oasi di raccoglimento e di decompressione rispetto al frenetico brulicare dei forzati dell'aperitivo-cena-dopocena. In realtà il museo è aperto fino alle 18, ma il suo cancello d'ingresso promette continue meraviglie grazie a una feritoia strategica di forma circolare che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, permette di sbirciare all'interno: i curiosi si troveranno così di fronte la visione di un lungo corridoio, fiancheggiato da due splendidi giardini zen, coronato da una statua del Buddha di incredibile bellezza.
Quest'immagine non può che essere, per i cuori sensibili, un forte richiamo, ed è anche l'antipasto di ciò che si potrà trovare all'interno, sia a livello di qualità delle collezioni, provenienti dal Museo di arte antica di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione Agnelli, sia per quanto riguarda l'allestimento, davvero magnifico nella scelta dei materiali, dei colori, della collocazione dei reperti, dell'illuminazione, dei pannelli esplicativi e dei punti informativi touch-screen, facili da usare anche per un'imbranata come la sottoscritta.
I percorsi espositivi sono sette, tematizzati geograficamente, ovvero Gandhara, India, Sudest asiatico, Cina, Giappone, Himalaya e Islam, e la visita richiede più o meno un paio d'ore - posto che gli dedichiate il giusto tempo, ça va sans dire!
Al MAO ci andiamo ogni volta che sentiamo il bisogno di serenità e di cose belle, e il fatto che sia un gioiellino nuovo di zecca della mia città mi rende particolarmente orgogliosa. 
Se ci fate un salto, dite che vi mando io.

Nessun commento:

Posta un commento